| Io sto nettamente con chi ha creato questo forum e sono d'accordo con lei. Le persone che sbagliano e che commettono anche i peggiori crimini di questa terra, rimangono pur sempre PERSONE, con una loro dignità, un loro cuore e una loro mente. Queste persone DEVONO avere la possibilità di attivare il cervello e pensare a quello che potrebbe causare dolore ad altre persone, daltronde il male è una provocazione a pensare di più, noi non siamo Erika perchè abbiamo ancora la capacità di metterci nei panni degli altri, sappiamo vedere il mondo anche da altre angolazioni, ma queste capacità Erika potrebbe acquisirle con il tempo e noi (come società civile) dobbiamo fare il massimo per lei e non dobbiamo limitarci ad offenderla. Non sono un prete ne un vescovo, sono decisamente ateo, ma credo che quì si parli d'altro, si parla della possibilità di dare la vita a una persona che si trova in uno stato di difficoltà. Il male non sempre è graduale, a volte subentra l'orrore e quest'ultimo è impovviso e spaventoso, non sempre lo controlliamo e quindi ognuno di noi è un potenziale assassino, il male non è mai radicale, è dentro di noi, è quella parte del nostro "Sè" che è sempre pronto ad uscire ma che noi reprimiamo con l'autocontrollo e con il pensiero. Io considero il male come il nostro peggior nemico, una cosa con cui dobbiamo lottare tutta la vita, considero il male una persona antitetica alla mia persona stessa, per antitetico intendo un paradosso che contiene due concezioni, tutte e due ugualmente realizzabili e tutte e due ugualmente giustificabili, Erika è solo l'unità di questa antitecità, nel senso che lei prima di commettere il duplice omicidio era capace anche di amare (in effetti dichiarò più volte di amare Omar), non sarebbe possibile amare se Erika fosse solamente quella di quel maledetto 21 Febbraio 2001. Dobbiamo darle la possibilità di poter eliminare quel nemico che è in lei, quel male che l'ha costretta a stare rinchiusa e a perdere la libertà. Sono convinto che essendosi laureata in filosofia con il massimo dei voti, lei riuscirà a capire molte cose di più rispetto a 9 anni fa, sono convinto che non si nasce buoni o cattivi, si può semplicemente scegliere tra le due qual'è la cosa più conveniente, io personalmente ho scelto di essere buono, ma se voglio posso fare anche il cattivo, inizio a scrivere "buttatela nel rogo"; "sedia elettrica"; " tritatela e fateci gli hamburger" e altre oscenità che ho letto, ma se poi fosse stata mia figlia a fare una cosa del genere in piena adolescenza e magari sotto effetto di droga e amore? Sono sicuro che avrei scritto cose diverse; ecco...allora il punto è questo: Perchè non provate a pensare (un solo minuto) al fatto che sia stata vostra figlia a fare una cosa del genere? Veramente la tritereste o la mettereste su una sedia elettrica? Io credo di no, quindi secondo me bisognerebbe imparare a guardare il mondo da più punti di vista, quanti più ne possiamo vedere, tanto è meglio!! Ricordiamoci poi sempre che noi possiamo solo generalizzare perchè Erika non la conosciamo di persona, lei fa parte solo del nostro IMMAGINARIO, ovvero fa parte di quel mondo che noi abbiamo in testa e che ce lo costruisce (mattone dopo mattone) il mondo della televisione e della stampa soprattutto. Sappiamo tutti che il GIUDIZIO è saper collegare le nostre costruzioni mentali al particolare, quindi adattiamo questa nostra immaginazione al particolare, entriamo nel fatto, siamo viscerali e vediamo se veramente riusciamo a capire un po di più. Io non credo che Erika sia una persona "deviata", prima di scrivere su questo forum mi sono informato a 360°, ho letto libri su libri, ho visto filmati su youtube, ho fatto ricerche su facebook e, girando su internet, mi è apparso di capire dalle parole di Erika che c'è un altro "io" denro di lei, la devianza si allontana dalla norma, il male non si allontana dalla norma, il male compare all'improvviso e tante volte non ce ne rendiamo neanche conto, però vorrei tranquillizzare tutti coloro che ora stanno leggendo, finchè abbiamo la facoltà di PENSARE, SENTIRE e GIUDICARE, noi non saremo mai Erika perchè c'è da dire che lei lo aveva premeditato, ciò vuol dire che lei già aveva perso queste facoltà sopra indicate. Perderle però non vuol dire perderle per sempre, si possono perdere anche per un breve periodo e, se vi accorgete che qualcosa non va dentro di voi, non esitate ad andare da uno psicologo abbastanza bravo, non è assolutamente vergogna e di certo vi aiuterà. Il mio sogno sarebbe quello di vedere un mondo senza violenza, è impossibile, perchè c'è gente come Erika che può commettere un così orribile delitto, ma poi c'è gente che si permette di criticare e offendere Erika che secondo me non è da meno, paradossalmente mi fiderei più di Erika che della gente che la condanna sulla sedia elettrica. Concludo citando una grandissima scrittice "Anna Arendt", lei pensa che il male sia banale, banale appunto perchè il male sfida il pensiero, questo pensiero tante volte va a cercare il male fino al profondo della nostra anima e diventa frustrato pechè a volte non trova niente, è questa la vera grande banalità del male ci suggerisce la scrittice, in effetti se leggete questo libro"la banalità del male" incentrato sulla figura di Eichmann
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